Vi copio incollo un articolo che ho scritto qualche tempo fa tratto dal nostro sito Memorie di una Geisha
http://memorygeisha.sitiwebs.com/page4.html

Fiori di ciliegio e poi la sera, parte II
Sabi, wabi, aware e yugen.
(Giardino di prugni sul ponte Shin- Ohashi di Ando Hiroshige)
L’haiku fissa con parole frammenti di vita, emozioni, contemplazione e stati d’animo e ce li restituisce come in uno scatto fotografico. E’ una sorta di “click” dell’anima. In esso è presente il minimalismo Zen, ovvero il piacere di gustare un momento unico e irripetibile, attraverso l’uso della poesia. E’ un fissare nei versi, un momento sfuggente, che mai più si presenterà alla nostra memoria e al nostro sguardo.
In esso c’è altresì l’apprezzamento per la natura, una valutazione quasi mistica, data dall’osservazione di un petalo di un fiore, dal tuffo di una rana nello stagno, da un soffio di vento che agita l’aria.
Nell’haiku si concretizzano quattro stati fondamentali dell’animo umano: sabi, wabi, aware e yugen.
Sabi è la quiete, la pace, la solitudine, che avvolgono l’uomo ed il suo stato d’animo. E’ il distacco dalle cose, ma è un distacco non doloroso, bensì consapevole e meditato, senza alcuna traccia di tristezza e rimpianto.
Scende la notte
Sui profumi d’estate
Con le lucciole
Cala il sole
dietro le montagne
Ed è già notte
Wabi è il rivelarsi dell’inatteso e del profondo senso dell’essere, dei gesti più modesti, di ogni piccolo evento; quando l’artista si sente depresso o malinconico, lo stato d’animo è detto wabi.
E’ allora che accadono cose impensabili, che fino ad allora ci sono parse impossibili e rimettono in moto lo scorrere della vita. E’ il riscuotersi dalla tristezza, l’uscire dalla rassegnazione e dalla passività, è accorgersi che sta per realizzarsi qualcosa che ci scuote dal torpore.
Nella tristezza
i colori del cielo
Svegliano i sogni
Nell’ora grigia
della rassegnazione
Una musica
Aware è il rimpianto, nostalgia intensa e tristezza, ed essere coscienti che ogni cosa ha un fine e tutto scorre, che ogni cosa è caduca, come il Tempo e le stagioni, mai uguali eppure sempre simili.
Non c’è nemmeno in questo caso sofferenza o senso di perdita, ma presa di coscienza che non è possibile fermare il Tempo ed il suo costante fluire.
Sul vecchio tronco
le cicatrici antiche
Ricordano te
La primavera
scaccia l’eco del freddo
dal mio giardino
Infine lo yugen ovvero la percezione improvvisa di qualcosa di misterioso e di strano, che allude ad un ignoto impossibile a scoprirsi, è il mistero e la sua inafferrabilità ed in questo arcano risiede la suprema bellezza delle cose. E’ il meravigliarsi di piccoli eventi, percepire una sorta di magia che si avverte nitidamente nel nostro animo.
Il mondo fugge
e scompare nel nulla
Monta la nebbia
Termino queste righe con uno scritto di Issa che trovo molto bello e pieno di spunti per riflettere, brevità di parole, ricchezza di immagini e contemplazione:
“Nel nostro mondo, anche
le farfalle sono stanche
sono stanche di vivere”
Issa Kobayashi (1763 – 1823)
Il maestro Matsuo Bashō e Kobayashi Issa. Fonte Wikipedia
Gli haiku riportati sono stati trovati in rete.
Articolo scritto da Eufemia
Mi piace:
Mi piace Caricamento...
Correlati
Questa voce è stata pubblicata da Eufemia Griffo.
Molto interessante…grazie Eufemia
Grazie, Eufemia, molto interessante. Te lo rubo, è utilissimo!
Molto bello e interessante; grazie cercherò di farne tesoro!
Grazie a tutti per l’attenzione che mi avete dedicato e fatene tesoro 😉