Risvolti “guarendo una cosa guarisco anche l’altra”
Durante le mie passeggiate pomeridiane nei boschi, mi scaldavo col fornelletto un po’ di acqua presa da una fontana di una vecchia cascina abbandonata e mi preparavo un te. Mi piaceva appoggiarmi ad un albero, avere come tovaglia una coperta di foglie e poter bere un tè con la natura. Era come berlo insieme ad una donna che non ho mai visto dal vivo ma conosciuta e amato ascoltandola tramite i battiti del mio cuore. ” è possibile che tutti i miei viaggi, quelli reali e quelli invisibili, tutti i miei amori, le mie passioni, tutte le avventure passate, negative e positive, mi abbiano portato a sedermi qui, a bere un tè con dio e questa donna?”, spesso in quel periodo me lo domandavo. La notte, poi, quando il silenzio mi parlava attraverso un linguaggio diverso, mi alzavo e andavo in giardino; andavo per farmi di nuovo domande alle quali mi ero risposto migliaia di volte per vedere come le stesse, in quel momento, mi apparivano diverse, come nuove; quasi una confessione, non più di parole ma di melodie; la musica che ognuno di noi ha dentro e che sostiene tutte le moltitudini di cui siamo fatti, dove non c’è morte o malattia, ma gioia, vita e rinascita. Fu quello il momento in cui mi resi conto che la chiave di ogni mappa usata durante i miei viaggi ero sempre stato io: il dentro e il fuori di ogni paesaggio di ogni aurora o tramonto. Tutto il resto erano solo pagine e risvolti, fogli pieni di appunti, sospensioni, traiettorie e coordinate per arrivare fin qui, e da qui ripartire.
Fiocchi di neve Si uniscono al silenzio delle campane
Ogni volta ridendo di me, ogni giorno cercando di cogliere il lato positivo da quello che mi era capitato, mi sono trovato ad essere la miglior medicina di me stesso guarendo tutto ciò che le altre medicine, fino ad oggi, non sono state ancora in grado di guarire: l’anima.
Riempie il vuoto questa gioia nel cuore Bosco innevato
L’infarto mi aveva dato modo di imparare ad ascoltarmi meglio e più a fondo, ma soprattutto mi aveva offerto un importante insegnamento: quello di imparare di nuovo ad affrontare le situazioni difficili con sorriso, pazienza e fiducia: questi per me sono i veri miracoli della vita.
Più stelle in cielo Dove i sogni svelano la loro luce
Quando la fredda razionalità si converte in sentimento, anche le riflessioni più profonde sull’uomo e sul mondo si fanno poesia. Il tuo toccante haibun fa perfettamente il paio con “La conchiglia” di Shinkichi Takahashi
Nulla, ssolutamente nulla è nato o muore:
la conchiglia ripete ancora e ancora
dal profondo della sua cavità.
Il suo corpo è spazzato dalla marea: e allora?
Dorme nella sabbia asciugancosi al sole, bagnandosi
sotto la luna.
Nulla a che fare con il mare o altro.
Ancora a e ancora svanisce con l’onda.
Shinkichi Takahashi
Ci ispiriamo agli antichi maestri giapponesi che cantarono la bellezza della natura e del cosmo, in 17 sillabe che chiamarono HAIKU.
Tutte le immagini del blog provengono dal WEB e appartengono ai relativi Autori, tutti i diritti riservati. All blog images come from the WEB and belong the authors, all rights reserved.
Vota questo blog
Regolamento del blog – Clicca sul banner
LA FORZA SINCERA DELLO HAIKU intervista di Fabrizio Corselli
Il vecchio blog con i nostri post -clicca sull’immagine
Vari tipi di composizioni in metrica a cura di Rosemary, clicca sull’immagine
Shido Bunan – poeta del XVII secolo.
La luna è la vecchia luna di sempre,
I fiori sono esattamente come prima,
eppure ho raggiunto l'essenza
di tutte le cose che vedo.
Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001 Le immagini usate nei post sono prese dalla rete. Per qualsiasi esigenza di copyright, contattate privatamente la proprietaria del blog che provvederà immediatamente alla rimozione delle stesse, scrivendo a:
memoriegeisha@yahoo.it
Quando la fredda razionalità si converte in sentimento, anche le riflessioni più profonde sull’uomo e sul mondo si fanno poesia. Il tuo toccante haibun fa perfettamente il paio con “La conchiglia” di Shinkichi Takahashi
Nulla, ssolutamente nulla è nato o muore:
la conchiglia ripete ancora e ancora
dal profondo della sua cavità.
Il suo corpo è spazzato dalla marea: e allora?
Dorme nella sabbia asciugancosi al sole, bagnandosi
sotto la luna.
Nulla a che fare con il mare o altro.
Ancora a e ancora svanisce con l’onda.
Shinkichi Takahashi