keiryu di Eufemia n. 10

un mondo rovesciato –
lo sguardo si perde nel vuoto
come su un filo sospeso –
si muove lentamente il passo
un funambolo in equilibrio

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keiryū di Eufemia

Questa voce è stata pubblicata da Eufemia Griffo.

9 thoughts on “keiryu di Eufemia n. 10

  1. Nota: Non esiste una sola visione delle cose, ci sono fotogrammi e scatti che ciascuno puo’ interpretare alla sua maniera, così come non esiste un solo punto di vista rispetto alla visione di essi. Siamo come funamboli in equilibrio, ma è un equilibrio precario e non esistono certezze. Esse dipendono dalla prospettiva in cui ci si pone…

  2. E’ proprio così: non esistono certezze, tutto dipende dalla prospettiva in cui ci si pone. L’immagine del funambolo in equilibrio sintetizza perfettamente il senso di precarietà.
    Bravissima Eufemia, come sempre.

  3. Guardare il mondo al rovescio? probabilmente dipende da come lo si immagina e l’equilibrio si potrebbe perdere e sfumare e quel filo spezzarsi; abbiamo bisogno delle nostre visioni anche se spesso non ci sono chiare.
    Bellissimi versi, pieni di riflessioni. E’ sempre bello leggerti!
    Lucia

  4. Un bel pensiero dietro questo keiryu, che non posso che condividere. Ho molto apprezzato il modo in cui viene accompagnata l’attenzione del lettore, giocato attorno al cambio di prospettiva. Sulla scia dei tuoi versi, complice lo sguardo da passeggero nello scatto, ti lascio questi, e un caro saluto.

    in trasparenza
    il mondo appeso a un filo
    ci gioca un ragno

  5. I bellissimi commenti su Keiryu visioni e poesia, il gruppo su Face di Luca Cenisi

    Susanna Varese La spiegazione è bella quanto la poesia!
    Mercoledì alle 18.39 · Mi piace
    Luca Cenisi È vero, le “note ai testi” che inserisci nei commenti rendono ancor più bella la lettura delle poesie, perchè portano un messaggio, una riflessione profonda…E in questo keiryu le riflessioni esistenziali si avvicendano senza sosta; “si muove lentamente il passo/un funambolo in equilibrio”: proprio questo essere “sospesi” sul filo delle nostre insicurezze rappresenta l’ostacolo maggiore alla nostra felicità e al conseguimento dei nostri obiettivi!! E che magnifica immagine!
    Mercoledì alle 18.54 tramite cellulare · Mi piace · 1
    Eufemia Griffo Grazie Susanna Varese e Luca Cenisi, attenti lettori delle mie piccole poesie. Il keiryu induce alla riflessione e le note (che poi sono la sorgente del mio pensiero e che costituiscono l’asse dello zumi) mi piace condividerle con voi, forse per meglio chiarire quel che ho in mente, pur lasciando al lettore una sua lettura. Grazie !
    Mercoledì alle 19.00 · Mi piace · 2
    Luca Cenisi Certo, l’interpretazione è sempre un processo personalissimo che, nella lettura di una poesia, non deve mai mancare, però le tue note hanno non solo una funzione esplicativa, secondo me, ma in un certo senso “vanno oltre”, sviscerando livelli di pensiero sempre più profondi! Un pò come gli haibun, dove gli haiku non si limitano ad esplicitare quanto già detto nella parte diaristica o narrativa, ma aggiungono sempre qualcosa in più!
    Mercoledì alle 19.06 tramite cellulare · Mi piace
    Eufemia Griffo Sì è vero e tu hai inventato un genere chemi piace tantissimo. Come dicevi nell’intervista, col keiryu avendo piu’ sillabe, abbiamo piu spazio per potere creare e anche spiegare…Grazie Luca Cenisi
    Mercoledì alle 19.08 · Mi piace · 1
    Susanna Varese Infatti è molto bello confrontare le proprie impressioni e le suggestioni trasmesse dalla poesia con il pensiero dell’autore.A me questi versi hanno nettamente trasmesso la sensazione della precarietà della vita, sospesa ad un filo e sempre pronta a riservarci qualche sorpresa.Mi è venuta in mente la splendida poesia di Ungaretti “Soldati” Si sta come d’autunno sugli alberi le foglie.Anche se quella si riferisce alla condizione dell’uomo in guerra,trovo molto interessante il tema dell’instabilità della vita reso con un’immagine, come nella tua poesia, veramente bella. Mi piacerebbe sapere la tua idea su quel mondo rovesciato, forse perchè l’uomo su quel filo va contro le leggi della fisica?
    Mercoledì alle 19.12 · Mi piace · 1
    Luca Cenisi Susanna, l’ho pensato anch’io!! Un tono ungarettiano che però non cade mai nella rassegnazione!
    Mercoledì alle 19.15 tramite cellulare · Mi piace · 2
    Susanna Varese Vero, è sempre l’uomo, nonostante tutto, artefice del suo destino e quel passo lento del funambolo,ci fa capire quanta attenzione ponga al pericolo e cerchi, nell’instabilità, un appoggio sicuro.Questa è la vita, precaria,ma vissuta con determinazione e coraggio, mai accettata con rassegnazione.
    Mercoledì alle 19.24 · Mi piace
    Eufemia Griffo Susanna hai compreso profondamente il pensiero sotteso e ti ringrazio per la citazione ungarettiana (uno dei miei poeti ermetici preferiti), arrossisco , lo ammetto. Il fatto è che mai come in questo momento, ci sentiamo – uso il pluralis maiestatis – così fragili . Come funamboli in equilibrio, sull’abisso di una baratro. E la citazione da cui sono partita è del grande scrittore Francese, MAxence Fermine , tratta da un libro che adoro e che mi ha tanto insegnato, anche se la sua applicazione si rifà alla poesia e alla scrittura in generale . Eccola ” Il difficile non è elevarsi al suolo e mantenersi in equilibrio sul filo del linguaggio, aiutato dal bilanciere della penna.
    Il difficile, per il poeta, è rimanere costantemente sul quel filo che è la scrittura, vivere ogni ora della vita all’altezza del proprio sogno, non scendere mai, neppure qualche istante, dalla corda dell’immaginazione.
    In verità, il difficile è diventare funambolo della parola” .
    Tratto da Neve di Maxence Fermine
    Mercoledì alle 20.11 · Mi piace · 1
    Susanna Varese Che bello essere un funambolo della parola e non scendere mai dalla corda dell’immaginazione!!
    Mercoledì alle 20.13 · Mi piace
    Eufemia Griffo E tu lo sai bene, essendo una scrittrice di narrativa. Immaginavo ti facesse piacere .
    Mercoledì alle 20.15 · Mi piace · 1
    Elisabetta Salimbeni Bellissima antitesi tra il primo e il quinto verso…Bravissima!

  6. Pingback: Haiku* «

  7. Mi interrogo: il mondo rovesciato lo è perché funziona alla rovescia rispetto a quel che si vorrebbe oppure perché è l’utopico desiderio dello scrittore ai fini di un mondo pieno di pathos e bellezza?
    Resta un enigma irrisolto! In verità siamo tutti potenziali funamboli, solo alcuni però sanno spiccare il volo, sanno guardare lontano sulle tracce di un filo invisibile. Alcuni li chiamano poeti, io li definisco immortali seduttori dell’animo umano. Nel tuo meraviglioso keiryu., mia cara amica, sento vibrare tanto yugen. Un grande abbraccio,
    MAssimo

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